Espatrio

Il Sistema Sanitario Americano. Quello che in questi anni ho capito (poco) e soprattutto pagato (tanto)

Written by Diletta Brasile

Inizio a scrivere e già so che inciamperò. Il tema è complesso e articolato. Le informazioni che possiedo sono quelle che ho cercato di carpire in giro in questi tre anni qui negli Stati Uniti, tra amici, conoscenti e soprattutto sulla mia pelle. 

Una volta, tantissimi anni fa, una persona mi disse una frase che mi sconcertò molto.
All’epoca vivevo in Venezuela e rimasi colpita al mio arrivo dalla maestosità, bellezza e modernità dei centri commerciali. Era il 2008 ed io venivo da una modesta città del mare del Nord dove il negozio più trendy era Primark e Mark & Spencer, una catena di supermercati di livello superiore alla media locale.  Quando dichiarai il mio stupore sostenendo che non mi aspettavo un livello così alto di infrastrutture a Caracas,  questa persona mi disse : “Ricordati che la civiltà di un paese si esprime attraverso tre grandi temi : l’istruzione, la sicurezza e la sanità”

Al momento annuii, ero abbastanza giovane e con poca esperienza sugli espatri. Ma quel concetto mi rimase dentro e solo ora, a distanza di tanti anni, tanti container e tanti timbri sul passaporto credo di aver colto appieno il suo significato. 

Houston è una città abbastanza sicura, la prima città dove mi prendo il lusso di lasciare la porta di casa aperta con serenità e dove l’istruzione pubblica è molto valida, anche se dipende dalle zone dove si risiede.  Il tema della sanità invece è sicuramente il più scottante, il più ambiguo, quello che spacca in due l’opinione pubblica e il cuore mio. 

Gli Stati Uniti hanno sicuramente alcune delle strutture mediche migliori del mondo e le ultime tecnologie mediche d’avanguardia spesso partono proprio da questo lato del mondo.

La leggenda Americana però che appena metti piede in ospedale ti chiedono la carta di credito e l’assicurazione purtroppo è vera (in alcuni Stati più di altri) e credetemi se vi dico che fa più stupore (e male) di quello che immaginavo. 

Gira pure un’altra leggenda ovvero che sei hai l’ assicurazione sei salvo. Certo, se hai una assicurazione non vendi il tuo appartamento o il tuo rene per pagare un intervento chirurgico, ma ugualmente è previsto un cospicuo esborso di denaro che, come la giri e la volti, finisce per condizionare le tue spese ed il tuo budget annuale familiare.

Ma cerchiamo di andare con ordine e capire qualcosa in più. 

Se sei un lavoratore hai in molti casi diritto ad una assicurazione sanitaria, che viene pagata per una percentuale maggiore  dalla società per cui lavori ed una quota minore dal lavoratore. 
La quota a carico della mia famiglia per esempio è di 1200 dollari mensili quindi ritengo che l’ azienda paghi orientativamente minimo il doppio o addirittura il triplo. 

Il lavoratore sceglie a che tipo di assicurazione vuole accedere e le proposte delle varie assicurazioni sono davvero le più svariate. La maggior parte per esempio non include le spese odontoiatriche che vengono gestite da una assicurazione parallela. 

Esiste spesso una franchigia oltre la quale inizi  a godere dei benefici assicurativi. Ho chiesto in giro tra amici e colleghi e per diversi di noi (parlo di expat) è di circa 7000 dollari. 

Cosa vuol dire 7000 dollari di franchigia? Vuol dire che paghi fino a raggiungere quella cifra ( con un complesso sistema di deducibilità per cui quasi sempre paghi il 20% di  tutte le spese fino a raggiungere i 7000 ).  Poi in teoria sei salvo perché la parte restante viene pagata dall’assicurazione. 

In pratica fai conto che 7000 dollari ogni anno li spendi nella maggior parte dei casi, oltre quelli che hai già pagato di tasca tua per l’assicurazione stessa. 

Nel 2020 mio marito si ruppe il ginocchio. In quel girone infernale che fu quell’anno un po’ per tutti, quella franchigia di fatto ci salvò, perché l’intervento chirurgico costò circa 80.000 dollari senza contare la successiva fisioterapia a cui fu sottoposto. 

E’ bene ricordare che l’ospedalizzazione è prevista in rarissimi casi proprio perché i costi sono talmente alti da non essere autorizzati dalle assicurazioni. La ricostruzione del ginocchio vide una degenza di circa 5 ore, intervento e anestesia generale inclusa. Poi spediti nel vero senso della parola per fare spazio e liberare il letto, nonostante lui non fosse in condizioni fisiche oggettive per tornare a casa. 

Una mia amica ha partorito qui da poco con un taglio cesareo. Per fortuna è andato tutto bene, suo marito è potuto stare con lei nella stanza e godere finanche di un menù personalizzato.  Il costo totale della degenza,  è stato di circa 20.000 dollari, di cui circa 9.000 dollari a suo carico. 

Ho visto chiamare una ambulanza per una emergenza seria. Una di quelle cose che ti agiti e senza pensare, nel panico, chiami il 911 . Peccato che il giorno dopo il conto (compreso il pronto soccorso) sia stato di 12.000 dollari, di cui 2000 pagati cash e 10.000 pagati dall’assicurazione. 

Ovviamente quelli che vi ho raccontato sono casi particolari. Ma nella vita di tutti giorni, nelle visite quotidiane, nella prevenzione, nella gestione dei problemi fisici correnti devi sempre stare molto attento. Le assicurazioni hanno un network di medici affiliati. Se decidi di utilizzare una professionalità fuori dal loro network, paghi carissima questa scelta. Spesso per fortuna mammografia e pap-test rientrano nei programmi di prevenzione per cui non si paga nulla. Dipende sempre che opzione hai scelto e se operi nel network affiliato. 

Poi c’è la questione eticamente dubbia della trattativa economica. Come se fosse un mercato qualunque, spesso al ricevimento della fattura si contratta il pagamento con comode rate e/o addirittura con la riduzione dell’importo dovuto come una transazione economica qualunque. 

Appare evidente che tutto il sistema sanitario Americano sia prevalentemente privato. Gli unici programmi pubblici sono Medicare,  Medicaid, Chip e VHA. 

Medicare è il programma nazionale di assistenza agli anziani oltre i 65 anni. E’ universalistico in quanto non dipende dal reddito. 

Medicaid invece è un programma gestito dai singoli Stati (con un contributo federale che copre il 60% delle spese) e rivolto ad alcune fasce di popolazione a basso reddito. 

Il CHIP ( State Children’ s Health Insurance Program) è un programma concepito per coprire spese mediche dei bambini di famiglie con redditi modesti che non rientrano nel Medicaid. 

Il VHA (Veterans Health Administration) è un programma rivolto ai veterani in pensione che offre assistenza a oltre 9 milioni di persone. Dovete sapere che in generale i veterani negli Usa godono di tante agevolazioni probabilmente perché non opportunamente sostenuti nel salario post impiego. Servirebbe approfondire questo tema. 

Mi piacerebbe darvi informazioni più dettagliate sui programmi pubblici, ma non conosco nessuno direttamente che abbia avuto accesso a questi programmi a cui chiedere importi e dettagli. Sicuramente ne avrò saltato qualcuno. Quello che rimane certo è che tutti devono comunque pagare, a vario titolo, per accedere al servizio Sanitario.   

E chi non ha un lavoro come fa ? 

Chi non ha un lavoro si paga una assicurazione privata. 

Il  costo per una assicurazione privata  parte da alcune centinaia di dollari ( copre però pochissime prestazioni). Alcuni amici ne hanno fatta una decente e mi dicevano che pagano 1300 dollari mensili per tre persone, ma le visite specialistiche le pagano a parte (135 dollari a visita ). E quando il loro bimbo è finito al pronto soccorso per un incidente sportivo le lastre sono costate 800 dollari di tasca loro ( il resto ha pagato l’assicurazione). 

Vi racconto di cifre e numeri perché credo sia giusto dare contezza di quanto costi farsi male, stare male. Perché a nessuno fa piacere avere un problema medico però quando ti capita, quando hai un dolore, una caduta non credo sia giusto pensare se il tuo conto corrente sia sufficientemente coperto per varcare la soglia dell’ospedale e farsi visitare da un medico. 

E’ giusto dire altresì che ci sono posti a Houston (e lo dico per fonti certe) in cui l’umanità di alcune strutture e di alcuni dottori esiste e dove chi non paga (dopo diversi tentativi di richiesta denaro e dopo averne dimostrato l’indigenza) abbonano queste cifre che ricadono direttamente sugli ospedali. 

Ma questi sono casi rari, la cronaca ci racconta continuamente storie crude e feroci nelle quali il dollaro comanda spavaldo e la salute delle gente gioca in un campionato di categoria inferiore. 

Negli Stati Uniti la sanità è l’ennesimo business dove in un balordo gioco di trattative economiche giocano strutture sanitarie e assicurazioni. A noi residenti non resta che assistere in platea, ogni tanto sbraitare dagli spalti ma sostanzialmente, nonostante la spesa mensile dell’assicurazione, sperare di non stare male. 

Io personalmente resto spiazzata da questo sistema molto lontano dalla cultura Italiana, che sul tema della sanità ha poco da parlare e tantissimo da lavorare e da migliorare. Ho viaggiato abbastanza da saper riconoscere i limiti di ogni paese. E ho chiaro che anche l’Italia dovrebbe rivedere l’intero sistema sanitario. Rivedere priorità, investire più denaro pubblico, ridurre le attese. 

Però almeno, e questo lasciatemelo dire, mai nel nostro paese si vedrà al collo di nessuno quello che una volta una persona mi ha mostrato qui negli Stati Uniti. 

Una collanina e un ciondolo con su scritto : “ Se sto male, vi prego, non chiamate un’ambulanza .“

Diletta , Houston 

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Author

Diletta Brasile

In uno strano mix di curiosità, poesia e resilienza, da quasi vent’anni giro il mondo con la mia famiglia. Tre continenti, otto paesi, due figli e un cane che si sono uniti strada facendo.
Lingua che arriva dritta al punto e cuore tenero e generoso. Appassionata, schietta e carismatica, amo cucinare se sono nervosa e andare a teatro se sono felice.

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